Anno nuovo, Frangia sempre quella. Più o meno. Mi sa che è meglio se elenco un po’ di novità per rendere partecipe il mio sempre più ragionevolmente sparuto pubblico della mia mesta esistenza. Per semplificare partirei dalle cose meno importanti: mi hanno rinnovato il contratto di schiavitù. Adesso potrò sgobbare senza vedere riconosciuti i miei meriti per una paga che sarebbe decente in Ghana ancora fino a luglio. Sono andata a vivere a 10 minuti a piedi dalla mia bellissima casetta sgarrupata romana. Ho così detto addio ai tanto incompresi poster del Cè, alle foto degli amici del subiffuario Coinquilino Insurrezionalista, alle serate in compagnia della Ciminiera dai Capelli Rossi e di Coinquilina. Adesso sono in una casetta molto besébegé più centrale, ho un materasso ortopedico e una scarpiera. La proprietaria mi fa "questa è una scarpiera. Ci metti le scarpe." ed io, che speravo nella supercazzola di un’arzilla tenutaria romana, sono rimasta delusa. Tra l’altro la scarpiera conta ben tre cassetti, ci metto le pantofole invernali e basta.Vivo con Marchigiana Simpatica e Marchigiana Montante (lavora nell’ambito dei montaggi video e conosce genti tipo la DeFilippi e robe così).Ho ricevuto un accappatoio fucsia in microfibra. Non so se qualcuno ne abbia mai provato uno: pare di asciugarsi con la pelle di daino. Per la serie "siamo tutti un po’ parabrezza". Io e il Bancario siamo ancora frequentanti. E come tutti i frequentanti ci siamo fatti un regalo di Natale che è consistito in un viaggio a Lisbona a partire dal primo gennaio. Ovviamente, dopo aver passato il 31 dicembre a letto coi conati di vomito e frebbe con brivido, aver saltato qualunque cenone possibile, ho preparato bagagli per il trasloco fino alle 4 e, pimpante come non mai, io e i miei 38 gradi centigradi andanti ci siamo imbarcati sul volo Isigget. Mi sono nutrita per tre giorni di tachipirina mille e baccalà. Tutto ciò deve aver causato qualche strano smeccanismo intestinale per cui ho passato una settimana intera (intendendo sette giorni pieni) senza la benchè minima evacuazione. Ho portato con me un grande ricordo della cucina portoghese. In più mi si è attappato un orecchio in aereo il giorno quattro del corrente mese e ancora non si è stappato. Sto Portogallo m’ha chiuso un po’ tutte le uscite di emergenza.
Ma tutto ciò, lo ammetto è molto meno interessante dei primi tre uomini che mi farei a inizio d’anno. Mi arrivano diretti diretti dalla recente visione della serie di Romanzo Criminale. Bellissima, tra l’altro, ma comprensibile solo dopo qualche episodio.
Il primo, manco a dirlo, è Er Libbanese. Innanzitutto perchè a me gli uomini di potere sono sempre piaciuti e lui è il capo della ghenga (ah ah, ho detto ghenga!). E poi perchè lui è la copia in varichina di Calor Mediorientale che, magguardaunpotù, viene dal Libano. E poi come dice "se piamo Roma" lui, non lo dice nessuno.
Il secondo invece è Er Freddo: riflessivo, intrigante, buono d’animo senza rinunciare ad essere pure riccio e moro. Non fosse che se la fa con quell’oca spennata della Mastronardi, avrebbe pure potuto salire in polposiscion (in fondo è capo pure lui).
Il terzo per importanza è quello scemo del Dandy: lo salvano l’occhio azzurro, l’occhiale identico al mio e la concorrenza di rara bruttezza del resto della ghenga.
Stavo quasi per dimenticare la novità più seria e che sta scuotendo il centritalia: mi sono tagliata una quindicina di centimetri di capelli. Tadàààà!