Avete tanto tempo libero e vi interessano le mie opinioni? Chiedetevi il perché.
Nzomma, come ho ripetuto molte volte, il chindolmonamour mi ha cambiato la vita di lettrice, quindi eccovi le recempsioni dei primi 23 libri letti nel duemiladdodici.
LA CONTESSA DI RICOTTA – Milena Agus
E’ un bel romanzo ambientato in Sardegna. La storia ruota intorno a tre sorelle e al loro palazzo di famiglia ormai fatiscente. Sono state ricche e non lo sono più, così una si ritrova maldestra e sola a gestire il suo figlioletto strano e irrequieto, l’altra vive una passione travolgente col marito ma che non arriva mai a farla rimanere incita, l’altra ancora passa il tempo a lavorare e lucidare i pochi cimeli dello splendore che fu fino all’arrivo dell’ amore per un operaio.
E’ un racconto, questo della Agus, fatto di particolari, di dolcezze, delle piccole sfaccettature della giornata che infliggono infelicità quotidiane o che regalo quel tipo di speranze che fanno sorridere tra sé e sé.
Insomma: è una bella lettura.
Voto: 7+
MILANO CRIMINALE – Paolo Roversi
Devo chiarire una cosa: non ho letto Romanzo Criminale, ho visto il film e conosco a menadito la serie.
Milano Criminale è un libro godibile, non ha niente che non va, ci sono personaggi molto convincenti e altri molto meno, storie interessanti e piccoli intrecci superflui: si lascia leggere, direbbero gli intellettuali da quattrosordi.
Il problema è che nella mia mente c’è stato il perenne confronto con la mala degli anni Settanta romana nelle produzioni di cui sopra.
E allora: risotto o carbonara? Duomo o San Pietro? Colonne di San Lorenzo o Pigneto? Per me la risposta è sempre e solo una: Roma vince e convince cento a zero.
Voto: 6 e mezzo
LA BELLEZZA E’ UN MALINTESO – Sandrone Dazieri
Un giallo intrigante che parte da un suicidio filmato in metropolitana. Il detective è il solito Sandrone di tutti i romanzi di Dazieri, un bipolare controllato e manesco.
L’intreccio è appassionante e per niente scontato. Non è un libro per riflettere o imparare, ma è bello.
Voto: 7 e mezzo
BRANCHIE – Nicolò Ammaniti
I Libri di Ammaniti sono tutti belli, sono sempre divertenti e sempre scritti bene. Ma soprattutto, la cosa che più hanno in comune è questa: finiscono inevitabilmente in caciara.
Questa è la storia di uno studente che ha un negozio di pesci e una fidanzata. Scopre di avere un tumore e nel frattempo sua madre, vedova, diventa una maniaca del fitness. Con una qualche scusa assurda finisce a fare un viaggio in India, lì lo rapiscono e lo vogliono sottoporre a strane torture e operazioni (non dico il perché e il per come altrimenti anticipo troppo o “spoilero” che dir si voglia), insomma una caciara allucinante e poi finisce nel fantasy.
Voto: 7
LA VITA ACCANTO – Maria Pia Veladiano
Splendido, davvero splendido.
La storia è ambientata in Veneto, narra di questa famiglia ricca colta e borghese che dà alla luce una bambina mostruosamente brutta.
Per tutto il libro ci si chiede come possa essere fatta questa bambina, che fattezze possa avere, quali possano essere i suoi imperdonabili difetti…ma non si capisce, non ce n’è descrizione.
Questa sorta di mistero si dipana lungo le storie della zia un po’ mignotta e un po’ matta, della mamma depressa che guarda alla finestra, del maestro di piano e la sua vecchissima madre, del padre innamorato di sua sorella…insomma, un sacco di altro sugo e una conclusione positiva ma non scontata.
Voto: 8
MIA SORELLA E’ UNA FOCA MONACA – Christian Fascella
Fortunatamente ho abbastanza rimosso la trama. C’è un cafone di paese che ha una sorella coi baffi che passa il giorno a pregare, un padre imbecille e una compagna del padre idiota. Se questo non è interessante, sappiate che tutto il resto del libro è noia.
Voto: 3 e mezzo
I DOLORI DEL GIOVANE WALTER – Luciana Littizzetto
Prevedibile e noiosetto, non che mi aspettassi molto…ma questo è molto meno.
Voto: 3
O ALQUIMISTA – Paolo Coelho
L’ho letto in portoghese. Tutti ne parlano come di un capolavoro e mi sono detta “goditelo in lingua originale”. Beh, pure mi nonno se c’aveva tre rote era un carretto, quindi non basta parlare della vita in termini di energia e volontà per fare filosofia.
Il messaggio è anche positivo, ma l’originalità non passa di lì manco per sbaglio.
Banale? Mah, anche palloso.
Voto: 5
MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITA’ – Francesco Piccolo
Davvero piacevole: leggero, fresco, divertente, veritiero. Solo chi ha passato almeno un’estate a Roma alla soglia dei trenta può godersi un libro così. Le cene, gli aperitivi, i quartieri, le bottiglie di vino…tutto squisitamente da trentenni romani, coi loro cliscé, le loro banalità, le loro abitudini.
Sarà nostalgia, ma m’è piaciuto.
Voto: 8 – –
NATURA MORTA CON PICCHIO – Tom Robbins
Un libro di una follia inaudita. Una roba da pazzi. Tratti illegibili e lenti, digressioni assurde e insensate seguite da una trama completamente schizofrenica, in perenne bilico tra il possibile e l’allucinato.
Nell’insieme interessante.
Voto: 6 e mezzo
ODORE DI CHIUSO – Marco Malvaldi
Il più fiacco dei Malvaldi che ho letto. Solita storia: un gruppo di persone intorno a un banale giallo. Con la differenza che stavolta non ci sono vecchietti toscani con le sparate tipiche e divertenti, bensì l’Artusi. Un grosso “mah!”
Voto: 4 e mezzo
NON VI LASCERO’ ORFANI – Daria Bignardi
Storia della famiglia di Daria Bignardi. Finale commovente, per il resto niente di speciale.
Insomma, tutti hanno in casa abitudini storiche, personaggi strampalati, una parentela nobile e piccole manie del genere. A me, onestamente, di sapere ste robe della Bign, non me ne frega un benemerito.
E poi devo dire che sto modo di dare sempre per scontato che tutti sappiano chi è suo marito o suo suocero mi ha davvero innervosito. Cara Bign, il mondo non ruota intorno al tuo programma radicalscicc (che a me piace tanto).
Voto: 4 e mezzo
AMERICAN TABLOID – James Ellroy
Una spaistori fantastica. Prima di capire chi faceva cosa, da che parte stava e come si chiamava, c’ho messo 400 pagine. Per il resto mi sono goduta questa superstoria di spionaggio all’epoca dei Chennedi, di Cuba, della rivoluzione e di Merilin.
Bello, bello, bello ed è un gran peccato che non ne abbiano tratto un film.
Voto: 8 e mezzo
A VOCE NUDA – Michel Faber
E’ il secondo libro che leggo di questo autore. Il primo era stato “Il petalo cremisi e il bianco”, un bel romanzo d’amore e tristezza.
Invece questa è la storia (fortunatamente breve) di un gruppo di cantanti di coro inglesi un po’ pazzi che vanno in un castello a studiare un pezzo di un autore contemporaneo italiano completamente fuso di testa.
Considerate che per come l’ho riassunta io, sta storia sembra davvero avvincente, rispetto al libro.
Mi sento di dire: che coioni.
Voto: 3
VANGELO DI FUOCO – Michel Faber
Poiché Faber mi aveva convinto al cinquanta per cento, gli ho dato un’altra scianza e se l’è giocata bene.
Questo romanzetto infatti è carino, breve, scorre, non scontato: uno studioso di aramaico, per una serie di casi fortuiti, si ritrova in possesso di un vangelo di un apostolo di Gesù che aveva assistito davvero alla crocifissione.
Traduce il testo, lo pubblica ed è un bum letterario pazzesco. Chiaramente molti miti legati alla figura di Cristo vengono sfatati dal racconto di un vero testimone oculare, quindi il delirio dell’opinione pubblica (soprattutto contraria) cresce al punto che il protagonista viene rapito.
Non vi dico come finisce, sono le ultime tre pagine.
Caruccio.
Voto: 7 –
IL SILENZIO DELL’ONDA – Gianrico Carofiglio
Me l’ha consigliato mio suocero. E in futuroseguirò i suoi consigli: un bel romanzo, intenso, corposo e una bella storia.
Bravo Gianrico (sto nome me fa sempre un sacco ride), ti sei riscattato ai miei occhi.
Voto: 8
LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI – Chiara Gamberale
Sembra di leggere una sceneggiatura troppo lunga. Mille punti di vista della stessa cosa…carina la storia, ma poi stufa. Il colpo di scena finale non ripaga della lungaggine del racconto.
Però tutto il tempo in cui ho letto questo libro, ho pensato fisso: “ se te legge Ozpetec, chiama subito Favino e fa un film!”. Probabilmente una minaccia.
Voto: 6
E VENNE CHIAMATA DUE CUORI – Marlo Morgan
L’hanno letto tutti e c’è un motivo: è bellissimo.
Narra la storia di questa donna medico americana che, per una serie di vicissitudini, si trova ad attraversare il deserto australiano con gli aborigeni, alla loro maniera.
Si percepisce perfettamente l’intensità dell’esperienza, commuove e fa riflettere anche se la penna non è delle migliori.
Quando c’è la vera sostanza, la forma non conta quasi più.
Voto: 9
NON E’ UN PAESE PER VECCHIE – Loredana Lipperini
Sottotitolo: come smaronarsi mentre ci si angoscia.
Ok, è tutto vero ed è agghiacciante: la condizione della donna e degli anziani in Italia è vergognosa e pietosa.
Certo, come saggio d’informazione funziona, ma come lettura da bagno non permette manco la defecazzzzzio. Pesantezza e consapevolezza in parti uguali. Anzi no: più pesantezza.
Voto: 5
LE QUERCE NON FANNO LIMONI – Cosimo Calamini
Narra la storia di un paesino toscano di poche centinaia di persone in cui si decide di costruire una moschea. Il sostenitore del partito antimoschea comunista, però, ha una figlia che sta insieme al figlio dell’imam.
Un groviglio di sentimenti e idee contrastanti che non annoia.
Caruccetto.
Voto: 6 e mezzo
LA BALLATA DELLE PRUGNE SECCHE – Pulsatilla
Se come blogger puoi funzionare, come scrittrice lassa popo perde.
Qualche stralcio divertente, qualcuno meno banale…ma nell’insieme una lettura inutile.
E infatti l’autrice, il cui blog era carino, com’è arrivata è sparita.
Voto: 4
BRAVA A LETTO – Jennifer Weiner
E’ necessario spendere qualche parola.
Quando una si approccia a un titolo del genere crede, innocentemente, che si tratti di un romanzetto rosa. Al massimo, un armony dei tempi moderni.
Io pensavo a una storia tipo: donna manager mangiauomini in carriera incontra alla fine un benzinaro romantico si innamora, chiude tutto e fa marmellate e figli.
Adesso, per far capire perché questo libro (manco corto, n.d.a.) mi ha sconvolta, vi racconto la trama. Per filo e per segno, tanto nessuno vorrà mai comprare o leggere sta somma cacata.
Cannie fa la giornalista e sta in pausa col ragazzo. Apre una rivista molto in voga e scopre che questo ex ora ha una rubrica sulle donne dal titolo, appunto, “Brava a letto”. Lì lui parla della sua ex che tanto amava anche se era cicciona bombardona e complessata. Hanno fatto un sacco di zozzate e via andare.
Cannie si deprime ancora di più, si convince che lo ama ancora, tenta di ripigliarselo e fa i conti col fatto che, effettivamente, è una cicciona bombardona e complessata.
Il padre dell’ex muore e lei per consolarlo se lo tromba, l’ex, non il caro estito.
Poi lui la risfancula e lei si iscrive a un programma di dimagrimento, con un dottore mezzo psicologo che la capisce, piange piange piange.
Litiga con la madre che si è riscoperta lesbica a 50 anni e, per pagine e pagine, si narra della cattiveria del padre che li ha abbandonati in adolescenza per una giovane e magra signorina.
In tutto questo lei fa amicizia con una diva del cinema, si sbronza e poi riceve la chiamata del dottore di cui sopra che le dice che non la accettano al programma dimagrante poiché è incinta. Chiaramente di quella trombata d’addio. Quindi di dispera e scrive all’ex che ormai, come dice in mondovisione sul giornale, ha un’altra che è pure magra e non cicciona bombardona e complessata. Lui non risponde nemmeno alla notizia di diventare padre.
Al settimo mese di gravidanza Cannie scende da un aereo e in aeroporto incontra l’ex con l’attuale fidanzata magra, ci litiga, quella le dà uno spintone, lei cade per terra e partorisce prematuramente.
La figlia è più morta che viva, Cannie si deprime, perde 20 chili e ignora l’aiuto di tutti, non si lava, non mangia, le si rompono le scarpe a forza di camminare. Perde contatti con famiglia e amici, sente ogni tanto il dottore dimagrante ma lo evita. Insomma: è proprio depressa grave e la figlia sta sempre in ospedale.
Poi a una certa riesce a tornare a casa con la figlia, ha una crisi di nervi, si fa aiutare dal dottore dimagrante e lui confessa di amarla da quando era cicciona bombardona, figuriamoci adesso che è magra.
Quindi si mette col dottore anche se non pare tanto convinta, si lava, butta le scarpe vecchie e fine della storia.
Novabbècioè: questo è un sunto di almeno 15 film dossier tutti insieme. Una roba di un’angoscia rara.
Vorrei tanto conoscere chi cacchio ha scelto come titolo di questa storia “Brava a letto”.
Titolo che avrei dato io: “spararsi nelle ginocchia: manuale romanzato”
Voto: inclassificabile
LE PRIME LUCI DEL MATTINO – Fabio Volo
Se c’è una cosa che amo è insultare gli stronzi. Davvero tanto. Come disse Aggenteimmobbigliare: “trombà me piace, piace a tutti, se sa, ma a me me piace molto deppiù umilià la gente”, ecco, a me piace di più insultare gli stronzi come Fabio Volo.
Innanzitutto vorrei chiarire una cosa: Fabio Volo non è simpatico.
Non fa ridere, non fa battute divertenti, non è figo. Fa solo battute a sfondo simil sessuale, niente affatto divertenti per una donna, quel poco altro è noia. Il suo programma ne è stata la dimostrazione. E ancora non spiego il successo del suo programma mattutino alla radio, su Radio Diggei, non è davvero paragonabile ad altri tipo il Trio Medusa o anche Platinissima…Fabio Volo è banale.
Fabio Volo sembra originale a quelli per cui Dan Brown è un genio e il Codice da Vinci un intrigo appassionante di verità storica. Fabio Volo è intelligente per gli stessi per cui Victoria Beckam ha stile, la Hunziker fa simpatia e gli Evanescence sono metal. Fabio Volo è imprevedibile come Striscia la Notizia è giornalismo d’assalto.
Tralascio quel che penso su quelli come Fabio Volo che insistono sul fatto che studiare non dà cultura mentre leggere sì. A parte che non me pare niente de geniale, in qualunque caso, se lo dice uno che non ha studiato…come dire, si imbroda.
Pregiudizi fondati sull’autore a parte, io dico: ho letto tre tuoi libri e ricordo solo il titolo di questo perché l’ho finito una settimana fa. Fatti due domande, visto che i libri degli altri me li ricordo per filo e per segno.
La storia di questa cacata fotonica è questa: donna tra i trenta e i quaranta con matrimonio in crisi si fa l’amante, fa porcherie d’ogni sorta con l’amante, quindi lascia il marito e corre dall’amante che le dà picche. Sta un periodo da sola e poi si mette con un altro.
Il 90% del tomo è la descrizione nei dettagli delle varie copulazzzzio della fedifraga e l’amante: a tre, su rai2, in silenzio, con parolacce, in piedi, sul tavolo, con vuaierismo.
Se dovete leggere di merda, leggete il bugiardino del guttalax.
Voto: 2 (non 1 perché uno fa tanto “primo posto”)