…Io e Primate corriamo in calzoncini nel vialetto di casa, una fiat Stilo rombante ci attende, guidata da un pallidissimo e tremante Professò.
– che è successo Professò?
– Eh…un casino…
– Sì, vabbè, stavo mangiando il tiramisù, vuoi dirmi cosa per cortesia?
– Eh…le hanno trovato una cosa…
– E che cosa?
– Eh quel coso di gomma…
– Oddiodiodiodio…e mo?
– Eh, ora è un casino…
E lo credo bene! Immaginate di essere il genitore di una ragzzina che nasconde in casa un vibratore, reagireste con una bella pacca sulla spalla?
Insomma, corriamo nell’hinterland milanese a palla, Primate analizza la questione sotto ogni aspetto penale e cerca di tranquillizzare il suo amico.
Arriviamo nel giardinetto di queste casette a schiera e scende sta signora, la madre, e ci parla. Io subito mi lancio nella mia attività di pierre e comincio a dire: eh, ma sa, ma un addio al celibato, per un nostro amico che si sposa….uno scherzo volgare…ma uno scherzo…Credente non c’entra niente…siamo stai noi…
La signora dapprima diffidente e incazzata, pian pianino si scioglie e comincia a credere alla panzana.
A me veniva davvero tanto da ridere, quando Primate prende l’iniziativa e fa: e poi sa, signora, abbiamo scelto una roba esagerata proprio perché è uno scherzo…
E lei: eh, mi pareva, c’aveva pure tutti quei brillantini!
Io non mi trattengo, guardo Professò che se avesse potuto sarebbe sceso tre metri sotto terra e faccio: ehhhh, come nooooo….
Insomma ci scusiamo, davvero, dal profondo del cuore, siamo noi che abbiamo messo nei casini quest’anima pia e innocente della loro devota figliola…quando all’orizzonte scorgo una figura semovente.
Si tratta di un omuncolo di piccola taglia con le braccia rotanti in aria, tipo Ercolino sempre in piedi. In canotta e mutandoni arriva sparato verso di noi, sento anche che rumoreggia ma non capisco cosa dica.
Dopo un po’ comincio a distinguere i suoni: sittuu?ie taccideeeeee! Ie te tagghie a capaaaaaa!
Sì, sì, era Papà Credente che voleva sgozzare Professò nel parcheggio davanti agli occhi dei vicini affacciati.
Primate mi spintona in macchina, io chiudo la sicura, arriva quel bonazzo di fratello Credente a trattenere il paparino e la mamma tesa di un dolore e un imbarazzo indescrivibili.
Nel pathos generale, Primate in versione avvocato in bermuda, Professò mortificato pallido e indietreggiante, Papà Credente a braccia protese e vene gofie, si consuma una scena di quelle che solo una volta nella vita: la suocera dà in mano a Professò un enorme pene di gomma viola brillantinato.
La vita è davvero una sorpresa che ci stupisce ogni giorno.