PERO EL CIELO ES SIEMPRE MAS AZUL

 Ultimamente sono latitante, me ne rendo conto. E’ che la mia esistenza è tutta un evento, lavorativo e personale. Che sarebbe pure una bella cosa, per carità, di certo non mi annoio ma di sicuro mi stresso.

Eniuei, ne sono successe un po’.

Innanzitutto sono salita su al Nord ancora per andare a trovare Primate. In tale occasione ho conosciuto le sacre divinità dei suoi amici nelle persone di Mun, Altitudino, Capocurva e Belloccione. Tipo che se fossi stata sulle balle a questi, potevo pure scordarmi steccati bianchi, robe che sono “per sempre”, prole con pelle bianchissima e via discorrendo.

Ci diamo appuntamento in una pizzeria (a Milano, pizza a Milano, pizza a Milano…cioè, anche ripetendolo non risulta credibile) in cui si mangia tanto e si spende poco. Bene. Che mi metto? Dramma. Grazie a Dior c’è un’altra donna a cena, Mun appunto. Io capisco che questa è una mia potenziale migliore amica quando chiama Primate e gli chiede come avevo previsto di vestirmi io per regolarsi. Molto brava, è tutto molto giusto!

Ovviamente tutto quello che mi ero portata dietro non mi piaceva e avrei voluto tanto mettere quel vestito lasciato in fondo all’armadio e che non indossavo da Capodanno 1996, come da prassi. Alla fine opto per degli stivali bassi color elefante (o tortora/grigio, che dir si voglia), una sottana rosa antico, un coprispalla nero di lana e le immancabili calze di pail nere. Mi alliscio i capelli, mi trucco moderatamente, tento di essere neutra. Considerando le magliette boliviane che si mette Primate, posso aspettarmi di tutto di più.

Alla fine scopro che Mun è bassa come me, ha gli occhi molto blu, dei bellissimi capelli e mangia senza rancore. Altitudino è davvero molto alto e molto magro, coi capelli molto ricci e taciturno ma di quelli che se parlano ti seccano, e ride sotto i baffi. Capocurva è una specie di Titano con la polo che mangia sino ad esaurimento scorte ed esce con una bidella (ma io lo voglio accoppiare tantissimo con Marchigiana Montante). Infine c’è Belloccione, facoltoso avvocato 28enne, occhioverdato con dei capelli veramente da milanese, imita Lucio Dalla. E’ l’uomo perfetto per la Sirenotta che, a sua volta, è la donna perfetta per Belloccione. Mi occuperò personalmente di spedire le partecipazioni.

Superata la prova del fuoco con tali soggetti (e dopo essere andata IN Colonne ed essermi ripetutamente interrogata sull’uso delle preposizioni semplici naa Capitale e nella Capitaledellamoda) sono tornata a Villa Primate. Seguirà merenda con l’allegra famiglia Primate con aggiunta di Sorella Primate+1, Cugina Primate+1+0,5 (neofiglio)e piante varie.

E già tutto questo è molto bello. Ma il fantastico deve ancora arrivare, e arriva ben 5 giorni dopo, data in cui Primate si reca a Maison Dourange per fare un rapido scalo.

Si rende necessario un chiarimento che, per dovizia di particolari, intitolerò “Noi che siamo fighi fighi fighi in modo assurdo”: per Natale Primate omaggiommi di caffè/calendario magnetico di Odri/Chindol con custodia fuzzia. Io, viceversa, l’ho omaggiato di un uichend a Madrid, unica città della Spagna che non conosceva.

E siamo partiti lo scorso finesettimana, io ho preso volo e albergo e lui ha provveduto a studiare la guida, l’itinerario e il sostentamento calorico.

E’ stato un viaggio semplicemente sopra a qualunque tipo di aspettativa ottimistica. L’hotel in zona centrale et pedonale che avevo trovato in rete era quasi completamente ristrutturato e quindi offriva camere da 3-4* con una doccia per 15 persone e una parete di pietra al prezzo della peggior bettola di Torre Angela.  Il clima ricordava le migliori primavere romane, i locali (data la scioltezza linguistica del mio ometto) si sono mostrati accomodanti e gentili. Abbiamo mangiato qualunque cosa facesse ingrassare immensamente, deliziandoci di panini con calamari fritti, una paella da competizione (sì, non è madrilegna, ma il Primate è uno che sa studiare), un ristorante vegetariano col vino biologico buonissimo, uova fritte su patate fritte, minipaninetti con tortilla, gamberi, tonno, cioccolato e “altre decine e decine di cose”[cit.], frittelle intinte nella cioccolata bollente, crema catalana e peperoni ripieni di formaggio e fritti oppure ripieni di baccalà e inzuppati nella salsa al peperone, patatine nella salsa ali-oli e che iddio la benedica. Abbiamo visto Guernica aggratisse, due ragazze baciarsi nell’ascensore senza che nessuno si scandalizzasse, Nettuno fumatore e Spaidermen col trippone, uno in giro con un contrabbasso e poi un romano ciccione con una passeggiatrice connazionale che succhiava i gusci di vongola al ristorante come ad illustrare il catalogo delle sue prestazioni, un grosso mercato delle pulci con una via dedicata solo ai pittori, un cielo sempre più blu. Ho dormito un sacco: nel Prado con la testa appoggiata a Primate davanti all’ennesimo reale a cavallo di Velaschez, in Plaza Mayor seduta a terra con le mie zampe grigie, appena dopo essere salita a fare colazione in hotel, ammonticchiata sopra al Primate, in varie posizioni in aereo e in aeroporto. Ho pomiciato abbestia col Primate inogniddove. Siamo stati smielati in un modo che fa venire un diabete fulminante.

Insomma, ho rivisto il mio giudizio su quelli che definivo “tripponi, unti, mbriagoni”, gli Spagnoli. Sono esattamente così, ma ci si sta bene in mezzo.

Ieri, infine, ho festeggiato i primi due mesi col Primatedellamor, suggellati da un mazzo di orchidee bianche e rosa, dell’ottimo vino e un sacco di susci.

Adesso, io mi rendo perfettamente conto che l’atteggiamento del lettore medio-sfigato (e quindi del mio lettore medio) nei confronti di questo post è “grazie mille brutta stronza che ci fai rosicare” e/o “io non avrò mai una ragazza fantastica che mi regala un uichend per Natale” oppure semplicemente “la mia storia d’amore mi sembrava bella e appagante ma in confronto a Frangia e Primate noi siamo due sfigati”. E’ normale e comprensibile.  

Ma io non voglio essere odiata e pertanto fornirò un’informazione utile più al compatimento che all’invidia della bloggher: non faccio la cacca da giovedì scorso.

 

PICCOLE DONNE CRESCONO

Mi sa che stavolta mi esce un post serio. Pazienza.

Si sa che per me le amiche sono fondamentali, le ho conosciute dove ho vissuto ed ognuna ha il suo spazio, nonostante gli abissi ci dividano. Ci vediamo raramente e singolarmente perchè, spesse volte, loro hanno come unico punto comune me. Sono tutte donne fantastiche, piene di vita e di energia e di idee e anche molto fighe. Insomma, senza di loro non sarei la stessa, i miei problemi sarebbero irrisolvibili e le mie gioie dei semplici sorrisi. E quando stanno male un po' sto male anch'io. E quando sono felici loro, io sto a palla. Pertanto, poichè questo blog è scientifico, documentato e documentabile, riporto di seguito la missiva giuntami in data odierna con mittente AGB:

amiche mie,

io sono fuori di me.

Luca Siracusa si lamenta da mesi in mensa con gli amici perche' AGB lo perseguita mediante lettere, mail e messaggi.

La voce e' arrivata persino qui in Laboratorio, mentre beata stavo affettando midolli. Cioè SUL POSTO DI LAVORO hanno saputo che AGB perseguita Luca Siracusa mediante lettere.

Io non ho semplicemente piu' parole.

il caro Luca Siracusa trova un modo al mese per rovinarmi la serenità e io non ce la faccio PIù.

a natale, 25 dicembre ore 13 e 30, mi arriva un sms: "dottoressa tanti tanti auguri di buon Natale!" messaggio che mi ha fatto una pena infinita e al quale non ho risposto ma manco per il cazzo.

Pare che nessuno si debba permettere di ignorare Luca Siracusa.

La sottoscritta invece lo fa da mesi.

Cosa devo fare?

Non lo contatto manco morta, capace di prenderla come prova che gli scrivo.

Su non passo per lo stesso motivo.

Mi diffama e non ne capisco il fottuto motivo.

Sono fuori di me, l'ho già detto?

ma piu fuori di me è Cervellovale..

splendido Cervellovale.

Cervellovale mi adora e mi vuole bene. Cervellovale è onesto e mi fa sentire importante ogni singolo minuto che mi sta vicino.

Sostiene che non sa cosa ha fatto per meritarsi me ma ha intenzione di cercare di meritarmi al meglio ogni giorno.

Siamo stati insieme tutta la prima settimana che son tornata qui ed è satato bello persino lavare i piatti insieme.

La paura ogni tanto arriva e mi pietrifica ma lui dice che ha tanto tempo e pazienza per aspettarmi.

Detto questo so che aspettate il dettaglio più importante: non ce l'ha grosso nè piccolo. ce l'ha NORMALE. iddio benedica i piselli normali che mi trombano per 12 ore di fila (ora pro nobis)

ho parlatoa AmicaOspitecheamaCervellovale la prima sera che è arrivata. Non mi sembrava il caso di parlare di cose fisiche visto che sta scrivendo la tesi in 20 giorni e non vorrei che si sentisse in imbarazzo.

dice che non c'è problema e che ci vuole bene quindi se ci mettessimo insieme sarebbe solo contenta. La badilata che le ho dato era però visibile.

Al lavoro non vi potevo scrivere perche la mia collega che guarda sullo schermo mio 9 ore al giorno è la migliore amica dell'altra mia collega, la ex di Cervellovale. Nonchè colei da cui deriva tutta la parte elettrofisiologica del mio lavoro senza la quale sarei FOTTUTA. Credo aspetterò a dirglielo. addio.

voi?

Frangia e MAU: AGB al giorno 19 gennaio 2011 è felice.  

MAMMA CHE NE PENSI DI UN ROMANTICO A MILANO? [cit.]

Il primo post del Duemilaeundici ragazzi! Eddaje.

Spero siate tutti ingrassati, come in Natale prevede. Che abbiate ricevuto regali molto fighi, come il Natale prevede e vi siate annoiati parecchio sbronzi al cenone, come Capodanno prevede.

Siete sfuggiti ai film natalizi a reti unificate? Avete resistito al richiamo delle vetrine in attesa dei saldi? Io sì. Per un semplice motivo: c’era da me Primate Abbigliato aka Uomo Perfetto e senza peli sulle chiappette rosa.

Ma veniamo alle questioni interessanti: no, non il fatto che devo bruciare le lenzuola, no, non il fatto che mi ha regalato un chindol (un chindol, ragazzi, un chindol! È veramente un figo il mio ragazzo!), no, non il fatto che mi ha portato i fiori, il vino e il tiramisù, no, non il fatto che ha dormito con delle braghette fiorate del mio pigiama estivo mantenendo una delicata virilità, no, non il fatto che è stato gentile e cortese con tutti i miei amici sbarcati a Roma per il Sansilvestro in mia compagnia né che ci siamo visti. No no no, niente di tutto ciò.

Le questioni interessanti sono le rispettive presentazioni parentali.

E qui va fatto un chiarimento: quando io vado dal Primate incontro i procreatori in entrata e in uscita, quando il Primate è qui per lunghi periodi (come stavolta) la mia genitrice ci invita a pranzo in maniera piuttosto continuativa.

Arrivo dal Primate con ore e ore di ritardo il famoso venerdì diciassette, quando degli imprevedibilissimi 3000 millimetri di neve decembrina hanno bloccato le Ferrovie dello Stato. In piena notte esco dalla stazione e c’è lui ad attendermi con due maglioni e una felpa, sono le 2.30 nella notte milanese, la Madunina viene invocata molte volte e in molti modi.

Lo trovo a questionare con la polizia che non lo fa accedere a prendermi il trollei.  Insomma andiamo da lui e io scrocchio un sonno di tipo 10 ore filate con filo di bava annesso. Mi sveglio e mi porta la colazione a letto. Lo amo e mi rimetto a dormire beata.

Morale della favola, emergo dalla sua stanza alle sette di sera di sabato. Stiamo per varcare l’uscio in direzione aperitivale quando una vocina alle spalle fa: “possiamo avervi a pranzo domani?”. Innanzitutto noterei la finezza dell’invito, in secondo luogo ci sarebbe da mostrare la faccia con gli occhi da cane bastonato del Primate Abbigliato che emettevano fumetti recanti la scritta “scusascusascusa” e in ultima istanza c’è da figurarsi la mia faccia sorridente che sputa un “volentieri, ma certo!”.

Il giorno dopo, domenica, alle tredici io e Primate scendiamo dalla sua mansarda, lui si mette a girare il risotto e io mi metto in imbarazzo mentre Mamma Primate spina il pesce. Papà Primate mette il vino nella neve.

Una botta di culo mi fa scoprire che Mamma Primate è vegetariana e nessuno mi costringerà a mangiare animali terrestri in cadavere cotto.

Alcuni dati fondamentali atti a comprendere la portata dell’evento:

Lochescion:soggiorno di casa Primate con decorazioni natalizie a profusione

Numero di partecipanti:4: io e i tre membri della famiglia Primate

Allestimento:tovaglia in tessuto giallo, piatti con un fiore rosa e verde, 2 bicchieri, posate d’acciaio

Menù:Risotto ai quattro formaggi, pesce al forno con olio e limone, fragole e cioccolatini portati dall’ospite (che sarei io), il tutto annaffiato da acqua naturale e vino bianco

Argomenti di conversazione:il mio lavoro, la mia città natale, le bellezze artistico-paesaggistiche della terra umbra, amici abitanti naa capitale

Durata:dalle 13.00 alle 14.00

Discorso di chiusura a cura di Mamma Primate consistente in “adesso vi lasciamo liberi che avrete da fare le vostre cose”. Stima imperitura da parte mia.

Primate arriva a Roma il 30 dicembre in occasione del Capodanno e delle ferie prolungate. Genitrice comincia a rompere sulla data in cui ci presenteremo a pranzo. Patteggio per l’Epifania. Prendiamo un treno e arriviamo nell’Alto Lazio. Mio zio ci viene a prendere con  una faccia tra lo sconvolto e l’addormentato e esordisce parlando della sbornia della sera prima. Andiamo a casa di mia nonna e mia zia non fa entrare Primate in casa perché non ha messo in ordine. Mia nonna fa un caffè e poi partiamo in macchina: io, Primate, zio e Nonna sorda.

Parte una musichina dalla radio del mezzo meccanico e, dopo 10 lunghissimi chilometri giungiamo a destinazione.

Alcuni dati fondamentali atti a comprendere la portata della catastrofe:

Lochescion:casa nel bosco, in un paese in cui finisce la strada

Numero di partecipanti:11: io, Primate, Genitrice, Zia, Zio, Nonna sorda, Cugino Boro, Fidanzato di Genitrice, Amica di Zia, ZioAcquisitoFascista più moglie e un gattino

Allestimento:tavolata con panche, tovaglia di carta a quadretti, ceramiche da osteria, calicetti tondi e brocche

Menù: melanzane, zucchine e peperoni gratinati, salame al tagliere, zucchine e melanzane grigliate all’aceto, fettuccine ai porcini, salsicce arrosto, patate arrosto, peperoni arrosto, tacchino allo spiedo, tiramisù, zuppa inglese, biscotti, vino bianco e rosso della casa, amaro della casa

Argomenti di conversazione: la sbornia della sera prima di tutti i miei parenti, il capodanno degli amici drogati di mio cugino, mio cugino a Riccione che ruba una bici uscito dal Cocoricò, Genitrice che porta i suoi alunni nella caserma dei Vigili del Fuoco e vede che tali Vigili sono dei bonazzi, il vicino bonazzo dell’amica di mia zia, il calendario del Duce portato dagli amici di famiglia e qualcosa che sto dimenticando per autodifesa

Durata: dalle 11.45 alle 17.00

Frasi celebri da ricordare:

“Non ci parli con tua suocera?” (Zia a Primate)

“Quanto sete carucci, speramo che co questo dura!” (Cugino a me davanti a Primate)

“Sto fijo magna e beve: ce piace!” (ZioAcquisitoFascista a proposito di Primate)

“Ve vorrei vedè a voi a ricordavve le cose dopo 47 anni de cene come quelle de ieri” (Zio a tavola)

“Quanto sei bella amore de Zia, ma sei proprio innamorata!Ma che te fa sto ragazzo? Te piace tanto eh?” (Zia a me seduta in braccio a Primate con tono usuale per una quattrenne)

“Ma quanto siete amorosi!” (Genitrice con tono melenso)

“Certo che nelle foto che m’ha fatto vedè mi moje sembravi un terrorista, invece dal vivo sei meno terrorista” (Zio a Primate)

“Ma tu ci capisci quando parliamo?” (Zia che parla a Primate come fosse un audioleso di madrelingua svedese)

“Certo che Primate in quanto a vino, ce dà du piste a tutti!” (Zia che pensa di complimentarsi con Primate)

“Ma com’è la cacca dei ricci?” (Genitrice a Primate che parla degli animali del suo giardino)

Discorso di chiusura a cura di Fidanzato di Genitrice, rivolto a Primate “Veni co me in cantina che te faccio fa el giro de la morte!”

Ai posteri l’ovvia sentenza.

OGNI COSA E’ AGGIAPPONATA*

Questa frase di merda "vedrai che quello giusto arriva quando meno te l'aspetti" chi non se l'è sentita ripetere centomila volte da qualcuno con una faccia convinta e a metà tra l'espressione di sufficienza e comprensione?

Ecco, probabilmente domani io avrò questa faccia e ripeterò la famigerata proposizione. Perchè se dura nel tempo, un motivo c'è: è vera. E dimostrerollo con la mia stessa esistenza sentimentale.

Ho aspettato un mese e mezzo, migliaia e migliaia di caratteri avanti e ndré sui ripetitori vodafon, milioni di battute su emmessenne, qualche ora di telefono sui ripetitori di cui prima. Avevo capito benissimo che quest'ominide mi piaceva davvero.

Ma, c'è sempre un grosso MA: è lontano, è davvero troppo avanti per me, è figo sopra ogni aspettativa, ha un sacco di impegni, le donne non possono non lanciarglisi contro a frotte e, soprattutto, è un mio carissimo amico da anni e anni.

Sì, vabbè, intanto per sicurezza mi faccio una ceretta. Tenere sempre a mente i fondamentali: la ceretta, il mascara, il sorriso. Insomma torno di corsa dal lavoro, metto un po' d'ordine, decido da che susciaro andare ed è gia tardi per finire di truccarsi.

Corro a prenderlo, è ancora più bello di come lo ricordassi. Occhei, ha la chefia, lo so, ma è comunque molto bello. Cioè, riesce ad essere molto bello nonostante la chefia, questi – signori miei – sono livelli molto alti.

Ciao-come-va-felice-di-vederti-viaggio-tutto-ok-sì-qui-è-meno-freddo-che-da-te-no-vabbè-ma-sono-contento-no-vabbè-ma-anche-io…e via andare con ben quattro minuti di conversazione di cortesia del tutto superflua.

Poi mi si ferma, mi prende per mano, mi tira per un braccio provocando una torsione del mio busto, riesce nel contempo a sbeccarmi lo smalto (un rosso di Gherlen della Sirenotta che farebbe impallidire qualsivoglia Ditavontis), mi tira a sé e mi dà un bacio bellissimo. Sorridiamo, ribadiamo la contentezza e diamo il La al ritornello dei cinque giorni più belli del duemilaeddieci.

Baciarsi per strada, baciarsi al semaforo, attraversare le strisce per baciarsi di nuovo, ordinare i bignè e mentre il pasticcere si gira a riempire il vassoio, approfittarne per baciarsi. Arrivare a casa baciandosi in ascensore, davanti al portone, in corridoio, mollare i bagagli e baciarsi, passarsi gli asciugamani per la doccia e baciarsi, aspettare che si cambi per uscire e baciarsi ancora. Sedersi sul letto proponendo un susci e baciarsi, ascoltare rispondersi "voglio parlare, non voglio una situazione ambigua, voglio che tu sia la mia ragazza", commuoversi dentro e dimostrarlo baciandosi. Accettare la proposta con un entusiamo e quindi, per festeggiare baciarsi, non cenare per continuare a baciarsi, raccontarsi le ansie di questo mese lontani solo per rassicurarsi baciandosi.

Aspettare un po', far sfumare le paure baciandosi, affogarlo di paranoie solo femminili e sentirsi dire "lasciami dimostrarti che non mi spaventa". Non crederci e quindi baciarsi, realizzare un attimo e baciarsi.

Nzomma, na cosa di uno smielato che più smielato non c'è manco una cassata siciliana tuffata nel cioccolato bianco e poi caramellata e corsparsa di smartis.

E quindi alzarsi dopo essersi baciati con l'alito da cane morto mattutino e andare al lavoro lasciandogli le chiavi di casa, baciarsi all'ascensore io col cappotto e lui con la felpa a quadri. Aspettare che arrivi, perdendosi da nordico nel caos di Roma, davanti all'ufficio, baciarsi, andare a pranzo, baciarsi alla cassa, baciarsi prima e dopo l'insalata, mentre si attraversa via Ostiense, baciarsi davanti al bar di Quarcheduno che ci ricamerà per anni, da bravo pettegolo. Baciarsi quando ci si rivede prima di cena, scoprire che ha cucinato una splendida zuppa di pesce e quindi baciarsi, entrare in camera a mollare la borsa, buttarsi sul letto baciandosi, aprire un occhio e scoprire un ramo di orchidee bianche quindi baciarsi. Chiedersi come cavolo non ci avevamo pensato prima, e quindi rispondersi che il momento è ora e baciarsi. Mangiare cinque cucchiaini di zuppa, scoprire che è buona ma che il mio stomaco è pieno di farfalle e non riesco a ingollare niente. Mettersi a letto, baciarsi, vederlo parlare con le mie amiche con fare gentile e affabile, aspettare che finisca di parlare per baciarsi. Spiegargli il concetto di "chiusa" con un esperimento di tre giorni. Ringraziare Nostro Signore della Ceretta, lode a te o Spatolina.

Preparargli una piadina stracchino e tonno da schifo, vederlo divorarla e baciarsi pure se uno dei due ha l'alito di un gatto.

Emergere dalla chiusa baciandosi, lavarsi, darsi una sistemata, passare un'ora a tentare di snodare i capelli che ormai sono rasta, il tutto pomiciando.

Sedersi al Caffè della Pace, baciarsi, togliersi la giacca, baciarsi, ordinare due cosmo, baciarsi, scoprire che nel suo c'è un capello, chiamare la stronza di cameriera che glielo riporterà dopo tre secondi sfilando il capello e cambiando buccetta di laim, brindare e baciarsi. Andare a cena, ordinare il baccalà fritto e quindi baciarsi dai lati opposti del tavolo, il vino e baciarsi, cacio e pepe e volersi comunque baciare a panza piena. Baciarsi in taxi, arrivare a casa ubriachi e baciarsi, sdraiarsi con la testa che gira e dirsi le cose che senza vino non ci saremmo detti per cui, chiaramente, baciarsi molto. Dormire perennemente abbracciati così la mattina si deve discutere per trovare il coraggio di alzarsi a sciacquare le ganasse perchè con l'alito da "scarpiera in fiamme" [cit.] non ci si può baciare.

Insomma, io e Primate Abbigliato abbiamo "limonato duro"  per ben cinque giorni e quindi io lo amo, senza se e senza ma.

Le motivazioni pensate e ragionate che mi hanno portato a questa conclusione che sparge un manto di neve tiepida e rosa sullo scailain del mondo sono le seguenti:

– mangia i peperoni come/con me

– insiste per farmi camminare dal lato interno del marciapiede e poi si spaventa del traffico daa capitale

– mi ringrazia per le cose più banali tipo se gli preparo il caffè in casa mia

– mi propone di correre su atolli tropicali con servitori che ci portino rispettivamente cocco, ananas e rum ma ciechi (i servitori) così posso evitare di imbarazzarmi con la prova costume

– quando gli ho chiesto di dirmi una parola che finisse per -etto mi ha risposto "Tarzanetto" [cit.per pochissimi geni]

– capisce tutte le battute, ma tutte proprio

– sa moltissime cose che io non so e ignora moltissime cose che io so

– pure se non se ne occupa, mi chiede di cambiare la situazione sentimentale su feisbuc come un quindicenne a dimostrazione che è un teneronerovagnati

– legge un sacco di libri strani

– conosce a memoria le canzoni di Elio

– bacia benissimo (anche perchè altrimenti potevo morire)

– beve il the, gli piacciono i gatti, gli piaccio io e tutto questo non essendo omosessuale

– quando gli chiedo "non è che mi lasci?" mi risponde "hai le stesse possibilità di vedermi friggere un copriletto in un padellino di quelli piccoli"

 

* liberamente e devotamente ispirato a lanoisette