Ultimamente sono latitante, me ne rendo conto. E’ che la mia esistenza è tutta un evento, lavorativo e personale. Che sarebbe pure una bella cosa, per carità, di certo non mi annoio ma di sicuro mi stresso.
Eniuei, ne sono successe un po’.
Innanzitutto sono salita su al Nord ancora per andare a trovare Primate. In tale occasione ho conosciuto le sacre divinità dei suoi amici nelle persone di Mun, Altitudino, Capocurva e Belloccione. Tipo che se fossi stata sulle balle a questi, potevo pure scordarmi steccati bianchi, robe che sono “per sempre”, prole con pelle bianchissima e via discorrendo.
Ci diamo appuntamento in una pizzeria (a Milano, pizza a Milano, pizza a Milano…cioè, anche ripetendolo non risulta credibile) in cui si mangia tanto e si spende poco. Bene. Che mi metto? Dramma. Grazie a Dior c’è un’altra donna a cena, Mun appunto. Io capisco che questa è una mia potenziale migliore amica quando chiama Primate e gli chiede come avevo previsto di vestirmi io per regolarsi. Molto brava, è tutto molto giusto!
Ovviamente tutto quello che mi ero portata dietro non mi piaceva e avrei voluto tanto mettere quel vestito lasciato in fondo all’armadio e che non indossavo da Capodanno 1996, come da prassi. Alla fine opto per degli stivali bassi color elefante (o tortora/grigio, che dir si voglia), una sottana rosa antico, un coprispalla nero di lana e le immancabili calze di pail nere. Mi alliscio i capelli, mi trucco moderatamente, tento di essere neutra. Considerando le magliette boliviane che si mette Primate, posso aspettarmi di tutto di più.
Alla fine scopro che Mun è bassa come me, ha gli occhi molto blu, dei bellissimi capelli e mangia senza rancore. Altitudino è davvero molto alto e molto magro, coi capelli molto ricci e taciturno ma di quelli che se parlano ti seccano, e ride sotto i baffi. Capocurva è una specie di Titano con la polo che mangia sino ad esaurimento scorte ed esce con una bidella (ma io lo voglio accoppiare tantissimo con Marchigiana Montante). Infine c’è Belloccione, facoltoso avvocato 28enne, occhioverdato con dei capelli veramente da milanese, imita Lucio Dalla. E’ l’uomo perfetto per la Sirenotta che, a sua volta, è la donna perfetta per Belloccione. Mi occuperò personalmente di spedire le partecipazioni.
Superata la prova del fuoco con tali soggetti (e dopo essere andata IN Colonne ed essermi ripetutamente interrogata sull’uso delle preposizioni semplici naa Capitale e nella Capitaledellamoda) sono tornata a Villa Primate. Seguirà merenda con l’allegra famiglia Primate con aggiunta di Sorella Primate+1, Cugina Primate+1+0,5 (neofiglio)e piante varie.
E già tutto questo è molto bello. Ma il fantastico deve ancora arrivare, e arriva ben 5 giorni dopo, data in cui Primate si reca a Maison Dourange per fare un rapido scalo.
Si rende necessario un chiarimento che, per dovizia di particolari, intitolerò “Noi che siamo fighi fighi fighi in modo assurdo”: per Natale Primate omaggiommi di caffè/calendario magnetico di Odri/Chindol con custodia fuzzia. Io, viceversa, l’ho omaggiato di un uichend a Madrid, unica città della Spagna che non conosceva.
E siamo partiti lo scorso finesettimana, io ho preso volo e albergo e lui ha provveduto a studiare la guida, l’itinerario e il sostentamento calorico.
E’ stato un viaggio semplicemente sopra a qualunque tipo di aspettativa ottimistica. L’hotel in zona centrale et pedonale che avevo trovato in rete era quasi completamente ristrutturato e quindi offriva camere da 3-4* con una doccia per 15 persone e una parete di pietra al prezzo della peggior bettola di Torre Angela. Il clima ricordava le migliori primavere romane, i locali (data la scioltezza linguistica del mio ometto) si sono mostrati accomodanti e gentili. Abbiamo mangiato qualunque cosa facesse ingrassare immensamente, deliziandoci di panini con calamari fritti, una paella da competizione (sì, non è madrilegna, ma il Primate è uno che sa studiare), un ristorante vegetariano col vino biologico buonissimo, uova fritte su patate fritte, minipaninetti con tortilla, gamberi, tonno, cioccolato e “altre decine e decine di cose”[cit.], frittelle intinte nella cioccolata bollente, crema catalana e peperoni ripieni di formaggio e fritti oppure ripieni di baccalà e inzuppati nella salsa al peperone, patatine nella salsa ali-oli e che iddio la benedica. Abbiamo visto Guernica aggratisse, due ragazze baciarsi nell’ascensore senza che nessuno si scandalizzasse, Nettuno fumatore e Spaidermen col trippone, uno in giro con un contrabbasso e poi un romano ciccione con una passeggiatrice connazionale che succhiava i gusci di vongola al ristorante come ad illustrare il catalogo delle sue prestazioni, un grosso mercato delle pulci con una via dedicata solo ai pittori, un cielo sempre più blu. Ho dormito un sacco: nel Prado con la testa appoggiata a Primate davanti all’ennesimo reale a cavallo di Velaschez, in Plaza Mayor seduta a terra con le mie zampe grigie, appena dopo essere salita a fare colazione in hotel, ammonticchiata sopra al Primate, in varie posizioni in aereo e in aeroporto. Ho pomiciato abbestia col Primate inogniddove. Siamo stati smielati in un modo che fa venire un diabete fulminante.
Insomma, ho rivisto il mio giudizio su quelli che definivo “tripponi, unti, mbriagoni”, gli Spagnoli. Sono esattamente così, ma ci si sta bene in mezzo.
Ieri, infine, ho festeggiato i primi due mesi col Primatedellamor, suggellati da un mazzo di orchidee bianche e rosa, dell’ottimo vino e un sacco di susci.
Adesso, io mi rendo perfettamente conto che l’atteggiamento del lettore medio-sfigato (e quindi del mio lettore medio) nei confronti di questo post è “grazie mille brutta stronza che ci fai rosicare” e/o “io non avrò mai una ragazza fantastica che mi regala un uichend per Natale” oppure semplicemente “la mia storia d’amore mi sembrava bella e appagante ma in confronto a Frangia e Primate noi siamo due sfigati”. E’ normale e comprensibile.
Ma io non voglio essere odiata e pertanto fornirò un’informazione utile più al compatimento che all’invidia della bloggher: non faccio la cacca da giovedì scorso.