Avvertenze: post a contenuto personale quindi per forza di cose un po’ pallosetto.
Questo blog sta per compiere cinque anni, è un po’ acciaccatello ma resiste aggrappato a me.
Io, per la cronaca, sto per compierne 19 anche quest’anno. La ventina s’avvicina e un po’ d’ansia è naturale, credo. “Non oso immaginare cosa sia compiere addirittura 30 anni, dev’essere terribile”.
Da cinque anni a questa parte sono cambiate davvero tantissime cose: Umbria, Europa, Roma, Milano. Università, lavoro, master, nuovo lavoro e poi ancora nuovo lavoro. Grandi certezze che sono state scordate ancor prima di avere il tempo di sgretolarsi. Capelli biondissimi e poi castani (vomito) e poi rossi e poi castani e poi biondi e poi superbiondi. Insomma la vita è cambiata e io con essa e per essa e soprattutto il blog è cambiato. L’elenco degli uomini non mi metto manco a farlo perché a) non me li ricordo tutti b) c’abbiamo tutti una vita a cui tornare dopo questo post c) stanno tutti scritti nel blog d) faccio prima a dirvi quante mutande mi sono cambiata.
Se c’è sempre stato un filo rosso che ha condotto gli avvenimenti della mia vita beh, quello è il pathos amoroso. Presunto, immaginato, reale, sofferto, superficiale, malato, strafigo, gonfiato e sgonfiato e poi vero.
Se il blog è tanto cambiato è anche perché l’amore è tanto cambiato e no, non è che non c’ho niente da raccontare, ma ho sempre voluto che questo fosse uno spazio dove farsi due risate – magari anche amare – e non quello in cui qualcuno viene qua a capire perché e per come e appena ho beccato un mezzopsicologo de sta ceppa l’ho fermato all’ingresso: a casa mia si gioca con le regole mie. Va da sé che è molto più facile farsi due risate sull’ennesima sfiga che descrivere cosa sia la vita di una persona in un rapporto complesso e delicato come quello di un matrimonio, è servito anche a me metterla giù a ridere per non dovermi disperare davanti all’ennesimo caso da Centro di Igiene Mentale che si infilava nelle mie lenzuola o nei miei sms (e poi ora il PD mi dà maggiori soddisfazioni). In cinque anni, sicuro come l’oro, sono cascata nella trappola della storia ollain e ne sono uscita ammaccatella e piena di aneddoti.
In questi cinque anni ci sono sempre state le mie amiche, quelle vecchie come MAU e AGB e quelle nuove come AmicaUmbra e infine Mun. Le gioie e i dolori sono stati condivisi e sviscerati e festeggiati e vissuti appieno anche grazie a loro e alle loro storie sfigatissime o a lieto fine.
Proprio con AGB, quella che vive la vita in groppa a un cavallo molto simile al mio, parlavo di come sono cambiate nel giro di così poco tempo e di come quattro anni fa sembrano quattro secoli fa.
F: amica ti devo confessare una cosa….come tu sai io amo molto Primate, d’altronde…come non amarlo? davvero non mi manca nulla con lui ma ultimamente ho un po’ di nostalgia di …mmm …come spiegare… dello stare male per amore cioè lo so che è una cagata ce vole poco a di “stavo benissimo quando soffrivo” una volta che stai tranquillissima però non so, sai quella roba tipo le pene d’amore che ti senti le canzoni melense? ecco,una cosa così non mi identifico più in nessuna canzone d’amore sofferto
AGB: si anche io ci penso! secondo me a noi piace harmony, si, e poi nel tuo caso secondo me c’è anche il fattore matrimonio, insomma è mentalmente un bel cambiamento…ok a me spaventa che non tromberò mai più con nessun altro, l’ho detto, ecco
F: ah beh, sta cosa è assurda, tipo mai più primi baci, mai più appuntamenti al buio, cose così. E’veramente molto strano pensarci dopo che per anni e anni abbiamo inseguito gente della peggior specie
AGB: però poi razionalmente mi accorgo che è una cagata, come se Goma che mi chiede di usare la nivea* sia qualcosa che può mancare. CAPISCI??? MAI PIù GOMA MAI PIù dovrebbe essere il motto della felicità!!!però ci hanno regalato delle grandi storie da raccontare, questo va detto, a volte non mi sento pronta a non avere nulla di nuovo da raccontare ecco…se poi una single mi chiede come va, mi rendo conto che mazzo, va proprio bene! cioè sono felice tutti i giorni!!! WOW
F: io lo vedo quando parlo con amiche come MAS poracce, che per loro è una chimera quello che abbiamo noi. C’è da dì che, mazzo, noi ce lo semo anche meritato dio santo (se non ci credete cliccate il tag “relazioni” e andate indietro nel tempo, n.d.a.)
AGB: si ma allo stesso tempo non gli rispondo perché sono sicura che non ci crederebbero, Frangia diciamolo, ai tempi avresti mai pensato di poter essere davvero FELICE? io no ma manco se me l’avessero giurato
L’amore è vero quando è semplice. Al cinema.
Ma la vera domanda è: può trasformarsi invece in qualcosa di complicato? cioè è semplice e bellissimo, tra 10anni? ANSIA
E ‘nzomma felici delle nostre massime, contente e soddisfatte della saggezza dell’età e delle nostre storie stabili e felici, del nostro armadio condiviso e del nostre dispense colme, cambiamo argomento.
Poi, all’improvviso, fulmine a ciel sereno, una gelida verità mi assale:
Quel vino di campagna non l’ho mai più toccato in vita mia visto che le conseguenze sono state “gente che ti cerca in un bosco mentre tu dormi e fai le bolle sotto al mucchio dei cappotti”.
Avere un blog è bellissimo, apritevene uno non per diventare un bloggherdestacippa ché tanto la Ferragni è sempre più fregna di voi, ma perché rileggendolo a distanza di anni magari vi capiterà di capire che smettere di tenere il passato nel proprio presente è uno dei modi migliori per costruirsi un futuro.
E scusate adesso ho detto una frase alla Baricco e, mi faccio un pat-pat sulla spalla e mi pulisco la mano da sola, limortaccimia. Il punto è che la verità è come i gatti: non la trovi mai quando avresti tanto bisogno di stringerla tra le braccia, tu stai lì rassegnato davanti a una tazza di latte scremato e cereali da cinque euro e arriva, ti posa una zampetta sulla gamba e pretende qualcosa da te, pretende che la guardi e reagisca.
Il blog arriva al suo primo lustro, auguri figlio mio, e io compio 20 anni.Berrò cosmopolitan, mi comprerò un bel paio di scarpe scomode, spettegolerò con le mie amiche, continuerò a pensare che chi sposa un uomo microfallico ha un qualche problema, mi godrò il mio essere fuori dal chetfaiting delle singollédis osservando così l’altra metà del cielo con più obiettività, andrò a farmi il ritocco dell’ultimo tono di biondo sperimentato in testa e che Raffaellamespicciacasa e, sì, imperterrita continuerò a fantasticare su Pistorius cercando di non pensare ai suoi ultimi trascorsi nelle pagine di cronaca.
Insomma, tutto è rimasto com’è perché tutto è cambiato.
E infatti il Gattopardo m’ha sempre fatto due palle come una casa e non smette di certo adesso.
Intanto buon comple-blog, che non guasta mai. Sul resto: narrare spurga, io l’ho sempre sostenuto. Nel senso che ciò che viene narrato può poi essere digerito e dunque archiviato come un pezzo di storia (e questa è parafrasi ad usum personale di De Luna sulla Meglio gioventù). Se questo è vero (ed è vero) e non sei né Dickens, né Coe, né Don DeLillo ci sono due strade: trovarsi un narratario o aprirsi un blog.
Un narratario dà più soddisfazione, ma ha la contro-indicazione che delle volte può andare in overload. Un blog è più plurale, ti consente di mantenere il narratario, ma di dargli requie talvolta, e la vita può scorrere nelle praterie del presente come più ci pare. 🙂
Grazie, grazie!
Pienamente d’accordo sullo spurgo.
Poi per una come me, con la memoria della sopracitata merda di cane, è anche un ottimo diario dei ricordi che altrimenti sarebbero finiti nel nulla.
Cinque anni! Pensa quando saranno dieci, e tu ne compierai venti di nuovo. 😀
Hai sgamato il mio piano! In realtà quello che voglio da questo blog è che sia un mio coetaneo…
UU allora tanti auguri al tuo blog 🙂
giusyslife.wordpress.com
Grazie cara!
Quindi ora, se la matematica non è un’opinione, sei quasi vicina alla decina…ah però! E comunque quella del passato che poi è presente, ma se è un femmina si chiamerà futura, non era affatto male. Applausi
Esatto, il mio blog fa circa la terza – quarta elementare, ha 8 anni, quasi 9.
In effetti alle volte, contro ogni mia volontà, mi esce la poesia. Ma poi torno a smadonnare e passa subito.
Poesia metropolitana (Trilussa te spiccia casa a te!)