QUESTO è UN MONDO SCATTANTE

Ho due o tre post in testa da scrivere prima possibile ma, il solito grande e grosso ma, non trovo il tempo.
Non capisco se in realtà non ce l’ho o semplicemente non sono capace di trovarlo, comunque questo è il momento per un post di forte denuncia sociale: le reflecs hanno rotto i coglioni.
L’avvento dei finanziamenti nei negozi di elettronica unito a questa incomprensibile moda della fotografia ha portato a due grandi drammi del nostro tempo: la scomparsa dei fotografi veri e propri e la comparsa delle foto profilo di feisbuc con gente che si autoscatta allo specchio.
Caro amico con una reflecs regalatati dalla tua ragazza con tanti sacrifici, caro amico che pretendi di fare una foto al tuo bicchiere di latte con accanto un maffin dell’autogrill e la chiami “lovin breakfast”, caro amico che ti autoscatti allo specchio, caro amico che porti le converse perché sei alternativo, caro amico che quando diventi esperto sai anche fare le foto alle gocce di pioggia sul vetro, caro amico che fotografi la tua amica di profilo mentre con la sigaretta pendula guarda il nulla come i gatti quando cagano, caro amico: non sei Elmuniuton e non lo sarai mai. Le tue foto sono uguali a altre centoventisette mila di altri mille contatti feisbuc miei. Lo so che ti sei comprato il corso di foto su gruppon, che hai anche comprato il manuale sulla reflecs, che dici che ti piacciono i siti industriali e compri i maffin solo per fotografarli perché – in verità- fanno mappazza in gola anche a te. E dimmi, fratello, ti piacciono magari gli effetti anticati anni 50 e le donne con la frangettona magari tinte di color rame?

Io ti domando e dico: ma chi te lo fa fare? Ma non lo capisci che questa tua è una moda passeggera che mette in ridicolo te e molesta visivamente me?
Ma perché? Ma che ha la tua colazione di tanto speciale da dover passare alla storia in immagini e soprattutto da essere condivisa in tutti i luoghi e in tutti i laghi?
Io non ti sopporto perché ora non esistono più i fotografi di una volta, la concorrenza nel ramo tradizionale si è pressoché azzerata e farmi le foto al matrimonio mi costa come un figlio scemo. Non ti sopporto perché sei uno, nessuno ma soprattutto centomila e mi infesti la bacheca con le tue foto originali esattamente uguali a quelle degli altri. Non ti sopporto perché quando la smetti con sta maledetta macchinetta a riflessi, attacchi col tuo aifon di merda e mi martelli con Istagram.

Dior, ti prego, se ci sei batti un colpo su tutti questi obiettivi e questi smartfon, ridammi il mio fotografo di paese, i miei rullini mai sviluppati per mesi e mesi, le mie macchinette digitali compatte per fare le foto in gita o ai compleanni. Liberaci da tutti gli specchi che riflettono una reflecs, riportaci a un mondo meno immaginifico, in cui a colazione si mangiano latte e biscotti e  in cui la sera ci si mette un buon antirughe invece di cancellarcele in foto con l’effetto anticato come se fosse dei tempi in cui io manco ero stata pensata.

16 pensieri riguardo “QUESTO è UN MONDO SCATTANTE

  1. Ehm.
    Facendo un rapido calcolo io di reflex ne ho cinque, tra quelle che funzionano ancora e quelle che non uso più.
    Facendo un rapido calcolo io di obiettivi ne ho una decina circa, ottica più, ottica meno.
    Però, voglio dire, in tutto questo non vedo nulla di diverso rispetto a quando c’erano le suonerie per il Nokia e in giro si vedevano centinaia di imbecilli che si bullavano l’uno con l’altro per la suoneria del proprio Nokia.
    Prossimamente arriverà un’altra manìa collettiva, Instagram sarà abbandonato e tutti si butteranno sulla novità del momento dimenticando gli 8Mp del loro telefonino.
    O i due miliardi di Mp della reflex che per essere sicuri va sempre utilizzata in modalità Auto.
    Comunque ti sei scordata di dire che generalmente queste persone hanno la citazione di Cartier Bresson sulla homepage o tra le frasi preferite su Facebook.
    Sui “professionisti” o autoproclamatisi tali ci sarebbero da dire parecchie cose non tutte simpatiche, diciamo, ragione per cui mi taccio.

  2. Parli da antica. Ed hai una ventina d’anni di meno di me. Ed hai dimenticato Doisneau, che una volta ho sentito proprio uno pronunciarlo così, doisneau, in libreria, e volevo colpire il tipo col registratore di cassa.
    Però ci hai ragione, ci hai.
    Personalmente aborro feisbuc e tutte le menate che ci girano intorno, e non le associo affatto alla fotografia, che non deve poter essere per forza arte, come dici tu, anche se qualche volta ci può pure stare, imitare per migliorarsi è peraltro buona cosa.
    Lo scatto folle è un segno comunque del cambiamento, dell’adattarsi veloci ai tempi. Le reflex ci son sempre state, adesso sono diventate reflex digitali. Il bello e brutto di questo passaggio è che adesso puoi fare millemila scatti che non costano niente, con cui puoi intasare ogni Giga del tuo ed altrui hardisk, mantenendo le sfuocate e le mosse, che un tempo invece ti facevano inc***are. Prima ogni rullino costava, le foto sbagliate erano soldi buttati. Ogni scatto era pertanto un po’ più pensato, studiato. E solo con quelle tre o quattro discretamente riuscite rompevi gli zebedei al prossimo. Adesso scatti su tutto, su ogni cosa, ti autoscatti in ogni posa e luogo. Magari nel mucchio qualcosa di buono ci esce pure, ma è come andare a caccia di farfalle con la mitragliatrice.
    Fotografi bravi e veri ce ne sono ancora per fortuna, anche per matrimoni (qualche pensierino?) , anche a Roma. A me personalmente Marco Miglianti piace, Dario Parisini ha gusto, poi ce ne saranno a sicuramente altre migliaia.
    Cito: “A volte per fare una foto magnifica basta avere il gran culo di trovarsi nel posto giusto al momento giusto ed una Kodak usa e getta.
    Io, per non sbagliare, vado di Hasselblad.”

    E comunque la moda del momento non è già più lo scatto compulsivo.
    Proprio nelle ultime ore è stato superato dalle sigarette elettroniche.

  3. @pellona: ce la faranno i nostri eroi a bersi un cappuccino o un negroni prima o poi? non disperiamo, ovviamente quel momento sarà immortalato.
    @caapranzo: ma che bel nic che hai. Amen.
    @labiondaprof: ooohhh! idem con patatine.
    @lanoise: mi pare doveroso ascoltare anche il parere di un addetto ai lavori.
    @ilBenza: tu hai ragione sulla questione della moda passeggera. Ma fino a un certo punto, perché ti pare che nessuno abbia più suonerie moleste? Io sento canzuncielle di Rihanna in ogni dove, sarà che sto sempre sui mezzi a Milano. ‘Nfatti una delle cose più belle è vedere il signore di mezza età con in mano un aifontrè passatogli dal figliolo (che s’è indebitato per comprare l’aifonfaiv) che squilla sparando a palla Usher o Inna. Dai però, fammi una cazziata ai finti professionisti, te ne prego! PS: tu quanto prendi per i matrimoni?
    @povna: grazie per l’immeritato complimento, mi limito a riportare la triste cronaca dei social nostri. E comunque Valerio Scanu regna!
    @D&R: Io sarò anche antica, per carità, però mi pare che qua si facciano le cose più per far vedere sui social che le si sono fatte che per il gusto di farle. Capisco l’euforia iniziale dell’avere un telefono figo, ma dopo un po’ rompe i coglioni. E comunque mi passi qualche contatto di questi fotografi? che a Roma io ci starò vicina il giorno del mio sì. Infine, la sigaretta elettronica farà la fine del leccalecca a fischietto: durerà poco e non funzionerà.

  4. Secondo me non è tanto l’uso delle reflex ad essere il male dei giorni nostri. Quanto i soggetti delle foto.
    La poesia di un piatto di pasta col sugo di pomodoro dopo aver applicato l’effetto seppia.

  5. GENIO!bisogna poi considerare anche il ritorno all’analogggico, in certi contesti ormai più in del digggitale (contesti che prevedono di solito un pantalonuccio romboccato sui malleoli, certi poco guardabili doc martens mutilati alla caviglia e una bici a scatto fisso). Anzi, lomo+instagram: peste li colga! (o che si sveglino con l’impronta del fisheye in fronte 😀

  6. Il vero male del secolo sono in realtà le foto digitali, che sono praticamente a costo zero. Perché prima, quando dovevi andare dall’ottico a sviluppare il rullino, se la tua passione per la fotografia non era più che motivata lasciavi perdere, dato che ogni foto la pagavi. Adesso no, e il risultato è quello di cui discetti sopra.
    Io comunque la gente che posta le foto dell’amatriciana anticata la piglio per il culo su FB. Certo, questo spiega perché ho sempre meno amici…

  7. Quanto prendo io per i matrimoni? Sarò breve: io non faccio matrimoni. Però se vuoi mi puoi sempre pagare per il prossimo leopardo, diciamo. Chi sono Usher e Inna?

  8. @simcek: io direi che è peggio l’avvento della fotocamera sul cellulare. Perché almeno la digitale non ce l’hanno tutti appresso anche in bagno.
    @azeglio: fa vo lo si! me li passi via wetransfer?
    @Benza: ecco, vedi? come siete snob voi fotografi di gattoni pelosoni morbidosi e mozzicosi. Usher e Inna, chiedi a tua moglie che è cccciovane.
    @Emix: un po’ come le piastrelle dei bagni anni 80 di casa delle suddette tineger.

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